Jean-Luc Ponty

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Dopo aver studiato violino classico al Conservatorio di Parigi, Jean-Luc Ponty negli anni ’60 si è dedicato al jazz, diventato un vero pioniere in questo campo e in quello del rock. Il grande violinista jazz americano Stuff Smith, che ha sentito Ponty in quel periodo, ha detto di lui «È una forza della natura, suona il violino come Coltrane suona il sax» (Enciclopedia del Jazz negli Anni Sessanta di Leonard Feather). In un'intervista al San Francisco Chronicle del 1976, Stéphane Grappelli ha dichiarato: «No, non è uno studente, è solo un grande amico ... È un grande musicista e ha inventato un nuovo stile al violino». Grazie al suo stile rivoluzionario ha collaborato con alcuni dei migliori musicisti europei e americani alla fine degli anni '60, tra i quali Eddy Louiss, Daniel Humair, Niels-Henning-Ørsted Pedersen, John Lewis, Lalo Schifrin, Quincy Jones e George Duke. Divenne il primo violinista Bebop e la rivista statunitense di jazz Down Beat, con un sondaggio tra i critici, creò una categoria di violino appositamente per lui: fino a quel momento, il violino rientrava nella categoria "strumenti di vario genere". In seguito, il suo pionieristico lavoro sul violino elettrico negli anni '70 ha attirato l'attenzione dei musicisti pop e rock; ha inciso con Elton John e ha partecipato a diversi tour e registrazioni leggendarie con i Mothers of Invention di Frank Zappa e l’Orchestra «Mahavishnu» di John McLaughlin. Nel 1975 fonda la sua band a Los Angeles e firma un contratto a lungo termine con la Atlantic Records, registrando, tra il 1975 e il 1985, 12 album. Grazie alle sue composizioni, mescolate con un uso originalissimo dell’elettronica, riesce a creare uno stile estremamente personale, diventando una delle figure più importanti del movimento jazz-fusion negli Stati Uniti e vendendo milioni di album, che raggiungono tutti la vetta delle classifiche locali. Ponty ha inoltre collaborato a progetti occasionali come The Rite of Strings, un trio acustico con il bassista Stanley Clarke e il chitarrista Al Di Meola. Nel 2011 Ponty è entrato a far parte del mitico gruppo americano Return to Forever IV con Chick Corea, Stanley Clarke, Lenny White e Frank Gambale, prendendo parte a un tour mondiale in 5 continenti. Nel 2012 Ponty ha eseguito la sua musica con l'Orchestre Pasdeloup per i suoi 50 anni di carriera al Théâtre du Châtelet di Parigi, esibendosi poi con orchestre sinfoniche in Brasile, Germania, Ungheria e Russia. Nel 2013, Herbie Hancock lo ha invitato a esibirsi a Istanbul all’ «International Jazz Day» per l'UNESCO, con un cast di stelle di questo genere musicale tra i quali Wayne Shorter, John McLaughlin e George Duke. Ponty ha inoltre fondato un nuovo quartetto con sua figlia, la pianista, cantante e compositrice Clara Ponty. Dal 2014 al 2016, Jean-Luc ha registrato e partecipato a tournée negli Stati Uniti e in Canada con la Anderson Ponty Band, co-guidata da Jon Anderson, cofondatore e solista degli Yes, gruppo britannico di rock progressivo. Nel 2015, Ponty ha pubblicato un album di jazz acustico intitolato D-Stringz (Impulse / Universal) con Stanley Clarke al contrabbasso e il chitarrista franco-zigano Bireli Lagrene. Ponty ha poi partecipato a una nuova tournée nel 2017-2018, in un trio acustico che comprendeva Bireli Lagrene e Kyle Eastwood al contrabbasso. Oltre a una nomination ai Grammy Award in America, Ponty ha ricevuto numerosi premi alla carriera in Francia, Germania, Irlanda, Polonia, Croazia, Serbia e Russia. L’idea della sua tournée attuale, intitolata The Atlantic Years, è quella di rivisitare alcuni dei suoi classici degli anni '70 e '80 con il suo quintetto, come tributo ai suoi fan di lunga data.